martedì 26 marzo 2019

Cultura, identità e turismo


Matteo Priori di Letino, Lali Panchulidze, Maya Bubashvili e Padre Miche Pirotta


Buonasera a tutti, il mio saluto e ringraziamento alla Casa Armena di Milano ed ai miei cari amici Dottore Stefano Linati e Padre Michele Maria Pirotta promotori di questa serata e di questo viaggio. L’Armenia e la Georgia sono come due sorelle, due belle donne caucasiche, dai caratteri molto forti, assolutamente orgogliose della propria specificità e gelose della propria autonomia. Entrambe le nazioni eurasiatiche hanno propria bandiera, stemma, lingua, alfabeto, usi e costumi simili ma diversi. In comune hanno una medesima millenaria dinastia regale, quella dei Bagratidi, Bagrationi in Georgia e Bagratuni in Armenia, e la fierezza di popoli guerrieri che hanno sempre difeso la propria identità e libertà. Ciò che unisce le due piccole patrie è la profonda e radicata fede cristianità anche se espressa da due distinte e antichissime chiese apostoliche autocefale, di diverso rito ma entrambe ortodosse, di matrice bizantina, e legate a Costantinopoli, a Gerusalemme ed alle leggende dei cavalieri templari. Quello che unisce le due nazioni sorelle è certamente il rude e ricco paesaggio caucasico, le colorate tradizioni eurasiatiche, il vino ed i cibi speziati, ma soprattutto la forte presenza di simboli e luoghi religiosi, chiese e monasteri che hanno una architettura molto simile e la medesima forza simbolica e spirituale. Visitare queste terre è ritornare alle origini orientali ed alla essenza della nostra fede e cultura cristiana, difese nei secoli, dai nostri due popoli, con coraggio e battaglie, ma anche persecuzioni e martirio. Concludo, dandovi la notizia che proprio ieri, in una baita in montagna, sotto la neve, al confine di Armenia e Georgia, si sono informalmente incontrati i due primi ministri Mamuka Bakhtadze e Nikol Pashinya, decidendo una maggiore collaborazione politica ed economica fra i due paesi. (saluto ufficiale di Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri alla importante conferenza culturale tenutasi presso la Casa Armena di Milano)


Padre Michele, Alberto Uva Parea, Lali Panchulidze, Stefano Linati e Maya Vubashvili

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