Qualificata
paratecipazione per la presentazione milanese del libro "Vlad di
Valacchia, il Principe e l'Ordine del Drago" della Professoressa Angela Campanella. Nella foto, l'autrice del romanzo storico insieme a: Alberto Uva, Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri, l'Onorevole Ing. Romolus Popescu (presidente della associazione Romeni in Italia, già deputato al parlamento costituente romeno), il Conte Franco Cesare Tardivo di Ressairage e l'Avvocatessa Adela Haloiu. Presenti anche l'avvocato Renato Maturo, Paolo Omodei Zorini, e rappresentanti consolari di Serbia, Romania e Albania.
Ringrazio
la gentile Professoressa Angela
Campanella per la sua gradita presenza e per il suo interessante libro. Il
romanzo si inquadra nello scontro fra le civiltà cristiana e mussulmana, con la
caduta di Costantinopoli e l’invasione ottomana dei Caucaso, dei Balcani e dei
Carpazi. Un libro piacevole, ricco di riferimenti storici precisi, di aneddoti
culturali, di descrizioni dettagliate ma anche di sentimenti e riflessioni dei
vari personaggi. Ho letto con estrema attenzione, con sincero piacere e anche
con una certa emozione perché la storia e le leggende dei litigiosi ed eroici
principi cristiani di quelle terre, è molto simile a quella degli antichi regni
e principati della mia terra di Georgia. Giusto ricordare che il mito negativo
del vampiro Conte Dracula, in realtà, nasce dalla reale figura storica del Principe Vlad Tepes Draculeschi, Voivoda di
Valacchia, sanguinario quanto valoroso guerriero che ha sconfitto i Turchi
Ottomani, impedendo l’invasione dell’Europa cristiana, e, per questo,
considerato eroe nazionale della Romania e quasi santo dalle diverse Chiese
Ortodosse. Come vice presidente della associazione culturale internazionale
Aristocrazia Europea non posso che portarvi i saluti dei nostri autorevoli
consoci, in particolare di: Sua Altezza Reale il Principe Irakli Bagrationi di
Imereti, il Nobile Loris dei Principi Kastiota Skandemberg e, soprattutto di
Sua Altezza Imperiale il Principe
Vladimir Cantacuzene di Bisanzio, riconosciuto Principe titolare delle
terre citate nel libro (ovvero di Valacchia, Moldavia e Transilvania), e capo
Gran Maestro dell’Ordine Imperiale del
Drago, sottotitolo e filo rosso del romanzo. Oggi, non possiamo dimenticare
che è un giorno assolutamente simbolico: il Venerdì Santo della Pasqua
cattolica, simbolo di morte che precede la resurrezione, sintetizza lo spirito
del romanzo e l’impegno culturale di Aristocrazia Europea. Noi ortodossi
abbiamo altro calendario e tradizioni, ma per profondo rispetto dei fratelli
cattolici, questa sera non ci sarà appositamente nessun aperitivo. Ci sarà
altra occasione. Grazie, Dio benedica
voi ed i vostri cari (Mandilosani Lali
Panchulidze Anzauri - Milano, 30
marzo 2018)
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